Lodatelo sole e luna, lodatelo voi tutte fulgide stelle.
Lodatelo cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli.
Lodino tutti il nome del Signore perché Egli disse e furono creati.
Li ha stabiliti per sempre. Ha posto una legge che non passa…
I giovani e le fanciulle, i vecchi insieme ai bambini lodino il nome del Signore.
(Sal 148)
Anche questo arazzo è ambientato sul mare della Versilia, quel mare che ho conosciuto piccolissima e che mi ha accolto ogni anno d’estate insieme a genitori, fratelli, nonna e poi da sposa con Paolo ed i suoi genitori, infine con i nostri figli.
Uno dei ricordi più belli e felici dell’infanzia è la sensazione di aver potuto “catturare” la splendida scintillante e trasparente magia del mare col mio secchiello. Quella preziosa ricchezza diveniva allora anche un poco alla mia portata, la potevo toccare, mi scivolava fra le dita e mischiata alla sabbia formava delle alte guglie sui castelli che costruivamo sulla battigia.
Avrei voluto catturare la bellezza della trasparenza dell’acqua dorata, al mattino, che faceva intravedere il fondale variegato; il luccicante tremolio delle piccole onde si rifletteva nel basso fondale dove cercavo conchiglie, pesciolini o granchi.
Semplici conchiglie e muschi sono inseriti fra la parte anteriore dell’ordito, dove ho tessuto piccole onde stilizzate, ed il fondale, lavorato dal retro, sulla parte posteriore dell’ordito.
Lo stato d’animo è lo stupore di fronte alla natura così bella che accompagnava e accoglieva i miei primi traballanti passi, e lo stupore nel pensare a quanto, inconsapevole, ero amata dai miei cari e dal Dio che mi ha chiamata alla vita e già da allora seguiva con tenero amore materno i miei primi passi avendo la infinita pazienza dell’attesa che il mio piccolo cuore imparasse a riamarlo.