2012 – La Grazia viene dal futuro

Il nostro presepe di quest’anno ha preso spunto dalla riflessione che ha fatto Dom Peter (OSB Cam.) nell’omelia del 17 Novembre. Egli diceva che la forza che ci sostiene nel cammino della vita, la grazia che ci comunica vigore e capacità di realizzare il bene, l’amore del Signore che si comunica a noi per vivere nei nostri, a volte timidi, gesti di comunione, non viene dal passato, ma dal futuro. Il Signore Gesù che è venuto a liberarci dalla incapacità di amare e di costruire rapporti di accoglienza e di dono reciproco, dopo essere morto e risorto per noi ora abita nella Gerusalemme Celeste che ci attende e da lì ci attira a sé e ci coinvolge nella Sua capacità di donare vita, gioia e speranza. Perciò non fermiamoci soltanto a guardare indietro, al momento pur importante in cui Dio veste la nostra carne per farla partecipare in pienezza alla Sua Vita, ma fissiamo lo sguardo sul futuro che è già realizzato dalla sua vita morte e resurrezione. Essa ci coinvolge nella possibilità di esprimere in pienezza e in armonia le nostre potenzialità di bene, di bello, di vero.

Ecco perciò che nel presepe vediamo tre archi, distinti ma uniti in armonia: quello più vicino a noi rappresenta il passato e quindi il Dio che è venuto ad assumere la nostra carne per partecipare alla esperienza di vita di ogni uomo che ha incontrato, senza esclusione di nessuno, ma prediligendo i  poveri e i malati, gli emarginati e chi non aveva più diritti, per incontrarli e rispondere al loro grido.

Il secondo arco rappresenta il presente di ciascun uomo che è raggiunto, illuminato, scaldato e sostenuto dalla grazia che è scaturita dal dono di vita che Gesù ha scelto di vivere nella sua totalità per testimoniarci la qualità di amore del Padre. Vediamo infatti che la croce che vi è tessuta pur portando i segni del dono del sangue versato dal Cristo è soprattutto attraversata dallo splendore della vita e della grazia che Gesù è venuto a comunicarci. Dalla croce emerge una spiga, che simboleggia che Dio ha scelto di fare del suo corpo un dono di vita che è offerto ad ogni uomo che si renda ad esso accogliente. Dio soffre la distanza dalla sua creatura, ecco perché Gesù risorto e vivente fa dono del suo corpo: per poter raggiungere l’uomo di ogni tempo e di ogni luogo nella pienezza del suo essere, corpo mente e anima.

Il terzo arco, più sfumato nei contorni, rappresenta il futuro. E’ bianco, luminoso, comprende tutto lo spazio del cielo perché riassume in totalità tutto ciò che ci circonda e che viviamo, e lo trasforma nel suo splendore (In Cristo si ricapitoleranno tutte le cose, quelle della terra e quelle del cielo). E’ pienezza di vita che ogni giorno scaturisce dal cuore del Padre e attraverso il Figlio ci raggiunge riempiendoci della grazia dello Spirito Santo, simbolicamente rappresentato dai raggi bianchi che dal fondo arrivano ai tre archi abbracciandoli e illuminandoli in una stella di speranza. Questo spirito di vita ci trasforma e ci rende capaci di gesti diversi, sciolti da resistenze e rancori.

Non c’è il tetto alla dimora del Dio che abita con noi, né ci sono pareti né confini che lo possano limitare, ma c’è una rete di anelli variopinti ( che ciascuna persona che visita il presepe prende e aggancia agli altri già presenti) per esprimere che Dio è venuto per abitare le nostre relazioni, per aiutarle a esprimersi in tutta la loro potenzialità di bene e armonia, nella comunione delle diversità.  Gesù ha desiderio che il Suo amore si esprima nelle nostre relazioni, ha desiderio di vivere nella nostra comunione. Ci invita ogni giorno a farci pane spezzato per gli altri.

Questa armonia di relazioni la vediamo espressa nella grande rete di anelli che contorna il presepe e che simboleggia la comunione dei santi che già vive nella Gerusalemme celeste e alla quale partecipano i nostri cari che per adesso ci hanno lasciati ed ai quali siamo uniti mediante la comunione con Cristo.

Nell’augurio a tutti e a ciascuno che si allarghi e si moltiplichi sempre più questa rete di accoglienza e di dono reciproco, nella comunione dello Spirito Santo che ci è donato ogni giorno!