L’universo si dispiega gradualmente in una cosmogenesi, in un processo espansivo continuo, arrischiato, tortuoso, caratterizzato da dissoluzioni e novità imprevedibili e aperto ad un futuro  sconosciuto.

E’ una storia profonda in cui siamo immersi, alla quale apparteniamo e dalla quale emergiamo ogni istante. Questo viaggio avventuroso ha un inizio, e si crea incessantemente nuovo spazio mentre l’universo continua ad espandersi in tutte le direzioni a una velocità crescente. Nel mezzo di questa rete cosmica in espansione abbiamo un luogo, una casa: siamo annidati in un angolo remoto, in un braccio marginale della Via Lattea che non è una cosa ma una sorgente continua di creatività, un grembo che genera stelle instancabilmente. Una marginalità relativamente tranquilla, che ha favorito l’emergere del nostro sistema solare e dei processi della vita, rispetto alle tempeste creative ed esplosive di altri luoghi più centrali della galassia. Ma l’universo sta creando, diventando ed emergendo anche attraverso ciascuno di noi, perché ciascuno/a di noi è un’incarnazione creativa delle potenzialità cosmiche, uno sviluppo interiore all’universo che si manifesta tramite sentimenti, desideri, idee, azioni, sogni, preghiere e amori, incluse le forze distruttive e violente.

Da un lato siamo un’infinitesima particella in questa vastità straripante di forme, di forze, di vibrazioni, e dall’altra siamo divenuti l’espressione autoriflessiva dell’universo, coloro che hanno iniziato a raccontarne la storia, che scelgono di prendersi cura e responsabilità del futuro del nostro pianeta terra, oppure optano per la sua distruzione.

Multiversi dell’incompiutezza

Siamo una danza interminabile di respiri,

ad ogni momento una sponda

di quanto sta per giungere inatteso.

Siamo ad un passo da un altro passo, dialoghi con le lontananze,

e buche d’attesa, avvallamenti, o slanci di desiderio.

Crepe in cui Dio entra

ci schiude al di più,

ci riempie, ci svuota, ci disfa, ci attrae nello sconosciuto,

innesta la nostra vita al suo avvenire.

(Ivan Nicoletto- Una fede pellegrinante)