“ Così è il Regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno;
dorma o vegli, di notte o di giorno il seme germoglia e cresce.
Come egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente
prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga;
e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce,
perché è arrivata la mietitura.” (Mc 4,26-28).
Al centro di noi non ci siamo noi stessi, ma c’è una Vita che chiede di esprimersi. E’ necessario perciò invertire il processo: non accumulare ma sgombrare il campo, togliere perché la vita possa fluire. Togliere asfalto, sassi e spine per ritornare ad essere terra fertile che accoglie il seme. Fare spazio a ciò che non è ancora accaduto. Possiamo svuotarci solo se ci fidiamo che c’è una Vita che ci precede e fluirà in noi.
Un lungo percorso deve attraversare il seme per dare luogo alla vita nuova. Si deve spaccare, spogliare di tutto ciò che lo ricopre e lo protegge; deve abbandonare la sua sicurezza e quasi disfarsi in niente; ma da questo niente, da questo spazio vuoto che fa in sé può scaturire una vita nuova, imprevedibile, che non viene da lui ma che lo abita internamente e chiede solo accoglienza per sbocciare.
Intorno al seme c’è la terra, morbida e accogliente, che anch’essa deve fare spazio al seme, proteggendolo senza soffocarlo. Noi siamo questa terra, questa povera terra che vale ben poco in sé, ma che può accogliere il piccolo seme che le viene donato. Apparentemente essa nulla fa, solo lo custodisce. Il seme stesso, se accolto, ha in sé la forza di trasformazione per arrivare a germogliare e poi fruttificare. E’ come se bastasse una forza di prossimità a creare una osmosi per la quale dalla terra al seme e dal seme alla terra si trasmette linfa di vita. L’uno è necessario all’altra e viceversa per arrivare alla fioritura. Il grembo-terra che accoglie ed il seme custodito si comunicano Vita, una vita che sarà assolutamente unica e particolare, irripetibile e meravigliosa.
Tutto intorno alla terra, che la abbraccia e la sostiene, c’è poi una grande forza luminosa che a sua volta custodisce, sostiene e illumina : la forza della Vita, la luce della Vita, che regge e sostiene tutto il creato, lo penetra e lo vivifica, lo anima e lo dirige verso la piena e rigogliosa fioritura. Quella forza di Vita che è altro dalla terra e dal seme, come il sole che illumina, eppure è anche all’interno di essi, intimamente presente e principio di trasformazione verso la piena Bellezza che in essi è misteriosamente già inscritta.