“Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.” Romani 6, 4-11
Trasformazione per eccellenza è la Risurrezione. Dio trasforma la morte in vita, l’oscurità in luce, il timore in fiducia, il letargo in vitalità, il sepolcro in un luogo luminoso presieduto da angeli sfolgoranti, La risurrezione di Gesù accende la speranza che non c’è nulla in noi che non possa trasformarsi, che anche il fallimento può diventare un nuovo inizio, che ogni croce che ci opprime sarà cambiata in libertà e apertura d’animo. (A. Grunn- Trasformazione ).
Morti con Cristo. Con Lui scesi nella profondità della spoliazione da tutte le certezze. Affidandoci solo alla Sua Parola e al suo esempio d’amore senza confini. Perciò finalmente e totalmente liberi da tutto ciò che inutilmente ci imbriglia. Discesi nelle acque fresche e pure del Battesimo che ci rende figli di Dio e ci fa risorgere a vita nuova, vita eterna. Rivestiti della dignità di figli di Dio abitati dalla sua presenza nella caverna del nostro cuore, riempiti dai mille bagliori di luce del Suo Spirito per rifletterli intorno sulle mille persone che incontriamo. Raggiunti dalla Sua grazia non da soli, ma a due a due, per compiere insieme il viaggio verso il Padre. Diversi, originali, unici, ma insieme. Per strade diverse ma con un unico cuore abitato da Te. Ricevendo non per merito ma per pura grazia il dono di una nuova vita capace di costruire ponti di comunione, intrecci di colori diversi, trame sgargianti multiformi.
Retro:
“Se uno è in Cristo è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate : ecco ne sono nate di nuove” (II Cor 5,17)
Un divino che non faccia fiorire l’umano non merita che ad esso ci dedichiamo (Bonhoeffer D.)
Ogni atto di vero amore ci consacra uno con Cristo, vero uomo e vero Dio, perché chi vive nell’amore vive in Dio e Dio vive in lui.
Sul retro dell’arazzo si contempla il miracolo della Tua azione, o Cristo. La nostra umanità, pienamente compiuta nell’armonia, è fusa insieme alla natura divina che tu ci doni, facendoci crescere nell’essere figli amati, desiderati, abbracciati, scelti, inviati.
Un respiro di luce abita, percorre, congiunge la realtà della nostra carne, pienamente accolta con la sua luce e le sue ombre, alla realtà divina dello Spirito che ci abita. Ci guida su vie nuove, intreccia nuovi incontri e apre nuove possibilità di comprensione dell’alterità.
Tutto lo scorrere della mia vita di donna è l’aprirsi di una gemma nella foglia definita della mia identità fisica. Tutto lo scorrere del tempo dal Battesimo in poi è lo sbocciare lentissimo del germoglio di vita divina che è in me nella splendida immagine di figlia che Dio ha da sempre sognato per me; immagine che non ha paura delle imperfezioni e incompletezze, degli errori e delle cadute, ma ad esse dà un senso di far risaltare la luce.
“La speranza viene a noi come povertà…. Viene come un germoglio… il futuro è in viaggio a piedi nudi, come la luce dell’alba. Viene dolcemente, come una gentile attesa… Viene vestita di stracci, come piccolo granello di senape.
Il futuro che ci chiama ha un abito da sposa anche se il presente indossa abiti di stracci. Dio perdona perché vede noi oltre noi. Vede il nostro futuro buono, cose nuove che nascono, germogli anche solo sperati, e le cose di prima sono finite” (E: Ronchi- Il futuro ha un cuore di tenda).