Questo arazzo custodisce un segreto: sul lato posteriore ho tessuto lo sfondo della grotta con tonalità degradanti dallo scuro fino al massimo chiarore attorno al bambino; si è venuta così a formare un’immagine non pensata prima, accolta come dono inaspettato, che suggerisce un ostensorio. E’ lì, nel pane eucaristico, che assieme al pane della Parola ci nutre ogni giorno, che rimane viva ed efficace la presenza del Dio che ha scelto di essere per sempre con noi. L’incarnazione può avvenire anche in noi quando apriamo un varco nel nostro buio,apriamo il cuore al dono di luce che Dio desidera darci. Se noi ci esponiamo a questa presenza vitale, a questa luce, lasciandoci attraversare da essa nelle nostre oscure profondità, essa ci trasforma, ci lavora dentro conformandoci al progetto di bene, gioia e pienezza secondo il quale siamo stati pensati da sempre; essa ci renderà capaci di porgere le nostre mani a chi ci circonda per costruire un’immensa rete di sostegno, solidarietà e comunione. Così potremo realizzare le Parole di Paolo : “ Voi siete, davanti a Dio, il profumo di Cristo”.