Questo arazzo nasce dal desiderio di approfondire le parole invitanti e misteriose di Gesù “ Rimanete in me ed io in voi”( Giov 15,4). Come si fa a rimanere in Gesù? Come accoglierlo in noi? Mi pare che il Salmo 139 ci guidi ad entrare in questo mistero: siamo fragili creature custodite teneramente dalle mani del Padre/Madre che “alle spalle e di fronte ci circonda”, che ci ha tessuti nel seno di nostra madre.
La nostra persona abita in Lui come in un mare dorato che trasmette vita e contemporaneamente è abitata da Colui che si è rivelato come Via, Verità e Vita. Abbiamo la possibilità di fargli spazio acquietando corpo, mente e cuore per essere in sintonia con il flusso di vita che palpita sia all’interno di noi sia all’esterno, in tutta la natura. Ecco che l’attenzione più che fermarsi sull’immagine di un Dio che ci scruta e ci conosce in tutte le nostre azioni, pensieri e parole, passa al grande abbraccio tenero, comunicativo, rigenerante che costituisce il cuore di Dio! Il salmo quindi rivela non volontà di controllo, ma una comunicazione palpitante di vita in una premurosa attenzione materna che crea, tesse, accoglie con stupore la sua creatura, in trepida attesa che a sua volta il suo piccolo cuore si apra e quindi palpiti dello stesso stupore gioioso!
La potenza infinita di amore supera ogni tentazione di fuga, ogni stanchezza che spinge a lasciarsi avvolgere dalle tenebre; segue la sua creatura sia nei picchi di luce del cielo sia nei paurosi meandri degli inferi, con desiderio fedele di camminare con, di condividere, di aprire sentieri di vita anche là dove la strada sembra interrotta, per guidare in una via di eternità di bene.
La nostra vita non è in balia del caso, di eventi superiori alle nostre forze ed a volte a noi ostili; è attesa, curata, sostenuta, guidata e già tutta scritta sul Libro della Vita tessuto dalle mani di Dio, che sa ricapitolare tutto in un unico progetto di bene per tutti.
A noi uno sguardo attento capace di scoprire questa presenza, questa volontà di bene. A noi la possibilità di aprire il cuore a questo abbraccio lieve e potente per trasmettere il suo palpito di vita ad ogni persona che incontriamo, comunicando gioia e speranza.
A noi tradurre la volontà di bene in piccoli/ grandi atti quotidiani di ascolto, attenzione, accoglienza, solidarietà, nella tessitura di una vita nuova che si chiama Regno di Dio.
A noi la possibilità di divenire concreto abbraccio che circonda e sostiene chiunque sia nella stanchezza, nel disorientamento, nel dolore. Perché tutti possano scoprire il lieto annuncio: “Tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima e io ti amo” e possa proclamare: “Hai fatto di me una meraviglia stupenda”.